Quanto è bello nuotare e soprattutto farlo in mare? L’acqua suscita tante e diverse emozioni. Si nuota per evasione, per sfida, per rilassarsi, per stare soli, specie nella stagione estiva.

Le coste della Sardegna presentano migliaia di invitanti spiagge, calette e insenature, con fondali bassi e sabbiosi. Le correnti sono stabili, tranne in alcune zone in cui comunque i pericoli sono segnalati. Nell’oristanese, vicino ai nostri allevamenti, c’è una costa magnifica, che non è stata ancora raggiunta dal turismo di massa, con almeno dieci spiagge imperdibili e balneabili senza rischi.

Il blu, il colore dell’acqua, si lega a sentimenti di euforia, gioia, gratificazione e benessere.

Il nuoto è facile e alla possibilità a tutti. Si impara presto a galleggiare, poi a nuotare nei vari stili. Qualcuno si specializza in piscina, altri aspettano l’estate per farlo in mare.

Il mare è bello, rilassante, avvolgente. Come ogni ambiente, però, racchiude dei pericoli se non si fa attenzione e se non si hanno le indicazioni giuste. Noi vi offriamo alcuni consigli, dedicati a chi sa già nuotare, partendo dai due fattori più importanti in assoluto per la sicurezza: la distanza dalla costa e la presenza dei bagnini.

Per nuotare c’è bisogno di una profondità minima, circa un metro, dove tra l’altro ancora si tocca: in questa situazione la sicurezza è quasi totale. Per togliere quel “quasi” vi suggeriamo di cercare sempre di nuotare dove ci sia una minima presenza di altri bagnanti che possono intervenire in caso di necessità.

La distanza dalla costa ci permette di garantire una profondità dell’acqua sufficiente per nuotare. Se il mare è affollato, ci si può allontanare quel tanto che basta per evitare di dover fare lo slalom tra le persone. Se ci sono però le barriere frangiflutti – presenti in Adriatico – spesso è necessario nuotare al di là di esse, perché al di qua l’acqua è troppo bassa.

È buona regola nuotare parallelamente alla costa e mai verso il largo. Andare al largo è una pratica per chi conosce bene il mare e se ne assume il rischio. Ci sono dei vantaggi quando si resta vicini e paralleli alla costa: la tranquillità, la miglior temperatura dell’acqua (più calda) e la possibilità di uscire più facilmente, senza dover per forza tornare al punto di partenza.

E se ci sono gli scogli? I rischi aumentano, perché in caso di emergenza i bagnini non ci vedrebbero. Rifugiarsi sugli scogli non è sempre facile a meno di non avere dimestichezza con l’ambiente marino.

Nel mare Adriatico, e in buona parte del Tirreno e quindi in Sardegna, si può nuotare in tutta sicurezza. Nell’Isola, in alcune zone, potrete trovare anche delle coste rocciose. In caso di abbandono dell’acqua salire sugli scogli non è facile. Anche qui il consiglio è di scegliere una località in cui sia facile la risalita in terra ferma, attraverso dei punti da identificare prima della nuotata.

Ultimo suggerimento: controllate sempre le condizioni del mare attraverso i bollettini e le bandiere o facendo riferimento ai bagnini. Col mare mosso nuotare è pericoloso ed è un’attività che di rilassante ha ben poco, anche se si ha grande esperienza. La fatica aumenta, l’attenzione richiesta pure, a causa delle onde impreviste e della corrente. 

Ci piace nuotare, è un altro modo di amare il mare. Farlo con responsabilità è necessario per goderselo ancora di più ed evitare i guai.

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