La bellezza della penisola italiana è dovuta senz’altro dalla diversità del suo clima, del territorio e della cultura.
L’Italia si unisce al continente europeo tramite la catena montuosa delle Alpi e confina con Francia, Svizzera, Austria e Slovenia.
Gran parte del territorio italiano si protende in avanti come a voler tagliare in due il Mar Mediterraneo.
Sono 15 le regioni bagnate dal Mar Ligure, Mar Tirreno, Mar Ionio e Mar Adriatico, per un totale di più di 8.000 chilometri di costa a tratti rocciose e frastagliate, a tratti più sabbiose e ghiaiose.
- Liguria,
- Veneto,
- Friuli-Venezia Giulia,
- Emilia Romagna,
- Toscana,
- Marche,
- Lazio,
- Abruzzo,
- Molise,
- Campania,
- Puglia,
- Basilicata,
- Calabria,
- Sicilia,
- Sardegna.
Sono queste le regioni che hanno fatto del mare il loro punto di forza.
I grandi porti d’Italia
Lungo tutte le coste italiane, isole comprese, troviamo diversi porti differenti per grandezza e per il loro impiego.
Il porto di Genova è sicuramente quello più importante di tutta la nazione e si trova a competere con i più grandi porti del Mediterraneo, come quello di Barcellona e di Marsiglia.
L’antico porto ligure ha un’estensione molto vasta ed è usato per la movimentazione di container e di qualsiasi altra merce, per la costruzione, la riparazione e la demolizione di navi e ovviamente per il trasporto di persone.
Il porto di Trieste è il più grande del Mare Adriatico ed è il più grande porto petrolifero di tutto il Mediterraneo.
Considerato come l’autostrada del mare tra Turchia ed Europa, ha avuto nel tempo uno sviluppo ed un’espansione molto veloce grazie all’apertura del Canale di Suez nel 1869 e dell’oleodotto transalpino.
La grandezza del porto triestino e la sua posizione hanno permesso di alleggerire l’affluenza al porto di Venezia delle navi da crociera.
Il porto di Messina ha un altro primato: è il primo porto di Italia per il numero di passeggeri trasportati ogni anno ed è anche uno dei porti più gettonati del Mediterraneo per scali turistici.
Il porto siciliano gestisce anche l’imbarco di veicoli per la tratta che raggiunge il piccolo porto calabro di Villa San Giovanni.
Il porto di Civitavecchia è stato fondato dall’imperatore Traiano come porto di Roma ed è stato per molti secoli il porto principale di tutto il Mediterraneo.
Oggi il porto laziale è il primo porto turistico d’Italia e gestisce il gran via vai delle grandi crociere. Parte del porto è dedicata anche al commercio, alla pesca e al cabotaggio.
Quello di Ancona è tra i primi porti italiani per il trasporto di merci ed è primo in Italia per il traffico di veicoli e passeggeri a livello internazionale.
Coste salate
Meta affascinante delle coste italiane da visitare almeno una volta nella vita sono le saline: luoghi costruiti per l’estrazione e la lavorazione del sale, che spesso sono dei veri e proprio musei a cielo aperto e raccontano il nostro passato.
In Sicilia le Saline della Laguna si estendono su un territorio che va da Trapani a Marsala. Oggi sono ancora in funzione e producono oltre 10000 tonnellate di sale marino l’anno.
Altra salina da ammirare è quella di Cervia situata nel Parco del delta del Po, dove avviene l’estrazione del sale dolce.
Nelle coste laziali di Tarquinia si possono ammirare le vasche in cui veniva estratto il sale del papa. Chiuse alla fine degli anni ’90 le saline sono oggi sede di un’area protetta dove fanno il nido diversi uccelli migratori.
Le saline più grandi d’Italia sono quelle di Santa Margherita di Savoia in Puglia, che si estendono per più di 4000 ettari e producono circa 6 milioni di quintali ogni anno.
Le saline più caratteristiche, forse, sono quelle sarde situate a Molentargius, chiuse dal 1985. La loro particolarità è dovuta alla presenza di bacini di acqua sia dolce che salata e di un pellicano.
Repubbliche marinare
L’Italia sin dai tempi più remoti è stata una terra di passaggio che collegava il continente europeo con l’Africa e l’Asia, portando grandi vantaggi politici ed economici su tutto il territorio.
Si capisce quindi come il mare sia sempre stato un canale strategico per l’intera nazione.
Esemplare è la storia delle Repubbliche marinare, ovvero delle città portuali italiane che dal Medioevo fino all’unità d’Italia hanno affermato la loro indipendenza economica e soprattutto politica e sono diventate un fiore all’occhiello della navigazione e del commercio.
Le più note e floride sono state Venezia, Genova, Pisa e Amalfi. Tale è stato il loro peso storico per il nostro paese, che gli stemmi di queste vecchie Repubbliche fanno parte oggi degli stendardi della Marina Militare e della Marina Mercantile.
Alle quattro grandi Repubbliche se ne aggiungono altre di dimensioni e potere più ridotti, che sono Ancona, Gaeta, Noli e Ragusa.
Seppur sempre in conflitto tra loro, queste località hanno dato vita ad un triangolo commerciale tra il vecchio continente, il mondo arabo-orientale e l’impero bizantino.
Essendo grandi città di porto in questi luoghi arrivavano non solo merci rare e preziose come seta, spezie e porcellana, ma circolavano innovazioni riguardanti il modo di parlare, l’arte e soprattutto il mondo della navigazione che caratterizzano ancora il nostro modo di vivere.
Ad Amalfi nasce la bussola, mentre a Venezia si crea un nuovo tipo di imbarcazione mercantile e grazie a tutte le Repubbliche Marinare si diffondono le carte nautiche.
Le coste dalla Bandiera Blu
La Foundation for Environmental Education (FEE) è l’organizzazione internazionale no profit che dagli anni ’80 si batte per la sostenibilità ambientale. L’UNESCO riconosce la FEE come leder nell’educazione ambientale e dello sviluppo sostenibile a livello globale.
La FEE Italia si occupa a livello nazionale di diversi progetti tra cui “Bandiera Blu”.
Bandiera Blu è una certificazione di turismo sostenibile riconosciuta in tutto il mondo e viene assegnata alle località turistiche delle coste ritenute più idonee.
L’iniziativa stimola i comuni partecipanti a intraprendere delle scelte politico-amministrative volte a migliorare la salvaguardia dell’ambiente. Per vedersi assegnare la Bandiera Blu i comuni devono soddisfare dei criteri, che sono valutati da una Commissione di Giuria.
Uno dei criteri più importanti riguarda la qualità delle acque di balneazione. Solo i comuni che hanno avuto un’alta qualità del mare nella stagione precedente, possono fare domanda per l’assegnazione della Bandiera Blu nell’anno corrente.
Molta importanza è data anche alla raccolta differenziata dei rifiuti e al collegamento delle acque reflue alle fognature.
C’è anche il rovescio della medaglia. Se ogni anno aumenta il numero delle Bandiere Blu assegnate, aumenta anche quello delle bandiere nere conferito da Legambiente a quei soggetti che vengono riconosciuti come i nuovi pirati nemici dell’ambiente.