Il Mediterraneo, per la sua posizione e per la sua facilità di comunicazione e di scambi, ha visto nascere e svilupparsi, millennio dopo millennio, alcune delle civiltà più importanti, già a partire dall’età neolitica; quella minoica sull’isola di Creta, la civiltà greca, quella fenicia, ed è per questo che viene considerato la culla delle civiltà dell’umanità.
L’importanza di questo mare e i decisivi eventi storici che ha visto verificarsi sono noti a tutti, ma vi siete mai domandati cosa significa mar Mediterraneo? Scopriamo perché si chiama così.
Cosa significa Mar Mediterraneo: etimologia e generalità
Il termine Mediterraneo deriva dalla parola latina Mediterraneus, che significa “in mezzo alle terre”, da medius <<medio>> e terra. Infatti, il Mediterraneo si trova in mezzo a tre continenti diversi: Africa, Asia ed Europa. Nel corso della storia è stato chiamato con nomi differenti: gli antichi Romani lo chiamavano ad esempio Mare nostrum, che significa “il nostro mare”, perché la conquista romana toccò tutte le regioni affacciate sul Mediterraneo.
Si estende per circa 2,5 milioni di km2 e ha una profondità media di 1430 metri e una massima di 5121 metri presso le coste del Peloponneso, nel Mar Ionio.
Il bacino del mar Mediterraneo è semichiuso e comunica con l’Oceano Atlantico tramite lo Stretto di Gibilterra e con il Mar Rosso e quindi con l’Oceano Indiano grazie al canale di Suez, una delle strutture artificiali più strategiche mai realizzate dall’uomo. Inoltre, ha uno scambio di acque con il Mar Nero attraverso lo Stretto dei Dardanelli, lo Stretto del Bosforo e il Mar di Marmara.
I mari italiani
Il Mediterraneo si suddivide in ulteriori mari, alcuni dei quali bagnano l’Italia e sono:
- Mar Ligure
- Mar di Sardegna
- Mar di Sicilia
- Tirreno
- Ionio
- Adriatico
Il Mar Egeo lo collega inoltre al Mar Nero, altro grande bacino dell’Oceano Atlantico, suddiviso fra Europa ed Asia.
Un po’ di storia
Ora che abbiamo spiegato cosa significa mar Mediterraneo, possiamo dare qualche breve cenno storico.
Intorno al 6000 a.C. lungo le coste del Mediterraneo si diffusero l’agricoltura e l’allevamento. In seguito, nella sua parte orientale nacquero aree urbane caratterizzate da fiorenti attività artigianali. Intensi flussi commerciali interessarono le coste anatoliche, la Grecia, l’Egitto, le coste del Libano, dell’Italia meridionale, della Sardegna e della Sicilia.
Un ruolo importante lo ebbero i Fenici che navigarono per tutto il Mediterraneo esportando prodotti del loro artigianato e importando materie prime, creando porti commerciali e dando impulso alla nascita di città costiere come Cartagine. Dopo la guerra tra le nascenti potenze di Roma e Cartagine che vide la consacrazione della potenza romana e la distruzione dei Punici, il Mediterraneo divenne per i Romani il Mare nostrum e su tutto il bacino si insediò la civiltà e la potenza della Roma repubblicana e imperiale.
Concludiamo questo sintetico excursus storico con un fatto che è stato molto significativo per i commerci marittimi: costruzione nell’Ottocento del canale di Suez che rese possibile collegare il Mediterraneo all’Oceano Indiano.
Oggi il mar Mediterraneo viene descritto da analisti geopolitici come “medioceano”, un corridoio strategico tra l’Indo-Pacifico e l’Atlantico.