Nei mari e negli oceani abitano tante di tipologie di pesci, diversi anche per la loro pericolosità. Incontrare alcuni di loro è un’esperienza di certo poco piacevole.

Soffermiamoci sui pesci predatori, ovvero quelli che si nutrono principalmente di pesci più piccoli. Queste specie aiutano a bilanciare l’ecosistema oceanico e dunque la loro diminuzione è motivo di preoccupazione. Scopriamo quali sono gli 8 pesci predatori più pericolosi, dai quali è meglio stare alla larga!

1.     Squalo bianco

Lo squalo bianco (nome scientifico Carcharodon carcharias) è un pesce cartilagineo lungo fino a 6 metri che può pesare anche 3.000 chilogrammi. Si ciba di delfini, foche, leoni marini ed elefanti marini. Si posiziona sotto le prede e li attacca nuotando verso l’alto, morsicandoli con un paio di fauci che raggiungono 1 metro e venti cm di ampiezza.

Frequenta le acque di Australia, California, Messico, Hawaii, Sudamerica e Nuova Zelanda, ma è possibile trovarlo nuotare anche in alcune aree del Mediterraneo.

Lo squalo bianco ha la fama di “mangia-uomini”, perché dal basso con le loro canoe o tavole da surf ricordano probabilmente la sagoma di una foca o leone marino.

2.     Barracuda

Il barracuda (Sphyraena barracuda) vive nelle acque tropicali e subtropicali ed è un pesce predatore che si nutre di altri pesci come aringhe, sardine, ghiozzi o acciughe. È dotato di una grande apertura boccale tanto da riuscire ad addentare persino un delfino. I barracuda attaccano l’uomo raramente, provocati forse dallo scintillio sott’acqua di oggetti metallici, come catenine o bracciali, che ricordano probabilmente la livrea di un pesce azzurro.

3.     Squalo leuca

Nella lista dei pesci predatori non poteva mancare quello che è considerato da molti lo squalo più pericoloso per l’uomo: lo squalo leuca ((Carcharhinus leucas). Per il suo aspetto tozzo e forzuto è soprannominato bull shark (squalo toro). Nuota nelle aree costiere dei paesi tropicali e subtropicali, ha una buona resistenza all’acqua dolce, il che gli permette di risalire i fiumi. Attacca qualunque animale entri nel suo territorio, dalle tartarughe agli squali più piccoli, ma è capitato trovare nel suo stomaco anche resti umani o di ippopotami.

4.     Pesce Scorpione

Questo pesce predatore è originario dell’Oceano Indiano e Pacifico ma è arrivato anche nel Mar Mediterraneo. È molto aggressivo non solo con la fauna marina ma anche con l’uomo. Il veleno che inietta attraverso le sue spine può restare in circolo fino a 48 ore. Anche da morto questo pesce è letale e bisogna prestare attenzione nella fase di pulizia (alcuni popoli lo cucinano).

5.     Orca

L’Orcinus orca è un cetaceo che predilige le acque fredde e necessita di 45 chili di cibo al giorno.

Quelle argentine, ad esempio, si radunano di fronte alle spiagge dove si riproducono i leoni marini per cibarsi dei cuccioli attaccando con dei colpi di coda.

6.     Torpedine

La torpedine colpisce le sue prede con scariche elettriche grazie agli organi elettrogeni situati ai lati del suo corpo. A seconda delle specie, le scariche possono arrivare dai 50-60 fino a 200 volt. In questo modo stordisce o persino uccide i pesci di cui si nutre. Si mimetizza sui fondali sabbiosi dell’Atlantico e del Mediterraneo.

7.     Pesce spada

Con billfish ci si riferisce a quei pesci come marlin, pesci vela e pesci spada che utilizzano il rostro appuntito come spiego per infilzare velocemente il maggior numero possibili di prede per poi inghiottirle. Il rostro o “spada” è un prolungamento della mascella che a volte viene utilizzato anche su altri pesci predatori, in particolare gli squali. I billfish nuotano ad una velocità che può raggiungere i 110 chilometri orari.

8.     Razze

Le razze appartengono alla stessa classe degli squali, i Condritti, ossia animali con scheletro cartilagineo, e vivono comunemente in tutte le acque tropicali del mondo (dal Pacifico alle coste dell’Atlantico e anche in alcune aree del nostro Mediterraneo), ma alcune frequentano anche i fiumi e le acque salmastre. Hanno una forma del corpo singolare, simile ad un disco, e si cibano di prede con guscio o scheletro calcareo robusto; infatti, cacciano pesci, crostacei e molluschi.
Nella sua coda ci sono uno o due aculei e alla loro radice si trovano due ghiandole velenifere che secernono una sostanza in grado di uccidere le cellule, provocando inoltre contrazioni muscolari. La razza punge solo per difesa, le prede non le uccide col veleno ma con il suo robusto morso.

Come gli squali, possiedono un sesto senso ossia l’elettrorecezione, che permette di percepire i campi elettrici prodotti da qualsiasi corpo vivente nel raggio inferiore ai 50 centimetri.

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