Uno tra i molluschi più buoni e versatili in cucina: il polpo. Ricco di proteine, vitamine e sali minerali nonché povero di grassi, aiuta la salute delle ossa e dei denti. È inoltre fonte di potassio, selenio e tantissimi elementi fondamentali per il funzionamento del nostro organismo.

Bollito, grigliato o alla piastra, al forno e in umido: esistono tantissimi modi per preparare e cucinare il polpo, uno più semplice dell’altro. Esiste un modo facile per lessare il polpo e far sì che rimanga sempre morbidissimo.

Come si pulisce e cuoce il polpo? Qual è la differenza tra lessare e bollire? Rispondiamo a queste e tante altre domande nella nostra guida su come lessare il polpo in maniera semplice, adatta anche per chi non è un esperto ai fornelli.

Come riconoscere se il polpo è fresco

Innanzitutto, per lessare il polpo dobbiamo iniziare dalla scelta del mollusco migliore. È opportuno, infatti, fare molta attenzione quando si acquista il polpo, soprattutto se non si è esperti nel capire se è fresco. Per definirsi tale, la pelle e gli occhi devono risultare lucidi e brillanti.

Le cozze Nieddittas sono il nostro prodotto principale, ma non sono l’unico. L’offerta varia secondo la stagione e secondo l’andamento della pesca, ma in generale offre al mercato tutte le migliori specie presenti nel Mar Mediterraneo: dai dentici alle triglie, dai muggini ai polpi, alle cernie, ai granchi, tutta la ricchezza del mare della Sardegna è ben rappresentata nell’offerta di pescato locale di Nieddittas.

I nostri clienti possono contare su una qualità e freschezza superiori scegliendo il pescato locale. Ogni giorno, il pesce proveniente dai nostri mari viene accuratamente incassettato e etichettato nei nostri stabilimenti, seguendo scrupolosamente le normative europee grazie alla collaborazione con il nostro partner Logica. Ciò assicura ai consumatori la massima qualità e freschezza, garantendo l’origine autentica del pesce acquistato.

Come pulire il polpo

Per pulire il polpo da crudo, lavatelo sotto l’acqua sciacquando bene le ventose che potrebbero contenere residui come la sabbia.

Successivamente, ribaltate l’interno della testa, spingendola con i pollici, e cercando di non rompere la sacca interna o di separarla dai tentacoli. Eliminate la sacca con un coltellino, incidendo tutto intorno.

Risistemate poi il corpo nella posizione originale e trasferite il polpo su un tagliere, tamponatelo con carta assorbente.

Utilizzando un coltellino incidete la parte intorno agli occhi ed estraetela delicatamente, poi capovolgete il polpo. Al centro dei tentacoli si trova il becco (detto anche rostro o dente), intagliate intorno con un coltellino per estrarlo poi con le mani.

Risciacquate di nuovo il polpo sotto l’acqua corrente… Ora è pronto per essere lessato.

Differenza tra lessare e bollire

Adesso che sappiamo quale polpo scegliere e come pulirlo, non ci resta che lessarlo. Tuttavia, qual è la differenza tra lessare e bollire? I due termini vengono spesso utilizzati come sinonimi, ma la differenza riguarda principalmente la temperatura dell’acqua e il tempo di esposizione del polpo.

Lessare implica cuocere il polpo in acqua bollente o leggermente sotto il punto di ebollizione, quindi non in ebollizione piena ma a temperature inferiori. Questo metodo è ideale per alimenti più delicati o che richiedono una cottura più lenta, come le verdure tenere o la carne.

Bollire, invece, significa cuocere gli alimenti in acqua in cui è stata raggiunta la temperatura di ebollizione. Questa è una cottura più intensa e veloce.

Come lessare il polpo

Ora che il vostro polpo è pronto per essere cucinato e sapete qual è la differenza tra lessare e bollire, vediamo insieme come lessare il polpo attraverso dei semplici passaggi.

Immergete il polpo in una casseruola di acqua fredda aromatizzata con due gambi di sedano, un cipollotto e altri aromi a piacere e accendete il fuoco. In questo modo, scaldandosi a poco a poco, le sue tenaci fibre si ammorbidiranno al meglio.

Il polpo è salato di suo, e cuocendo rilascia parecchia altra acqua, per questo vi consigliamo di non abbondare con il sale e di aspettare quindi la fine della cottura per mettere il sale nel polpo.

I tempi di cottura del polpo sono, generalmente, di circa 40 minuti per ogni kg di polpo. Cuocetelo allora per 30/40 minuti dal bollore schiumando l’acqua ripetutamente durante la cottura.

La cottura va sempre verificata con la forchetta: incidendolo sarà possibile verificare che la carne sia morbida e non oppone resistenza. Passati 40 minuti, la carne del polpo, infatti, inizia a indurire, invece di ammorbidirsi, per questo dovrete fare molta attenzione.

Infine, spegnete e lasciate intiepidire il polpo nell’acqua di cottura coprendo la pentola con un coperchio.

Il trucco per lessarlo al meglio è proprio quello di raffreddarlo nella sua acqua di cottura, in questo modo continuerà a cuocere dolcemente, con il calore residuo dell’acqua.

Scolatelo, perciò, una volta che si è raffreddato.

Per un sapore più raffinato potete decidere di eliminare la pelle e le ventose con le mani: noterete come si staccheranno molto facilmente.

Conservazione del polpo

Che siano cotti oppure crudi, i polpi si conservano in frigorifero per 2 giorni o congelati per 3 mesi all’interno di un contenitore di vetro o di plastica oppure negli appositi sacchetti per il freezer chiuso ermeticamente oppure coperto da pellicola trasparente.

Prima di cuocerlo, va scongelato il giorno prima in frigorifero. Una volta pronto, deve essere consumato rapidamente, entro i 2 giorni.

Il polpo si può congelare anche cotto: fatelo intiepidire e tagliatelo a pezzetti più o meno grossi con un coltello per poi disporli su un vassoio ricoperto di carta da forno e inserirlo in freezer. Una volta congelati, potete trasferirli in un sacchetto gelo in modo che potrete scongelare di volta in volta la quantità necessaria.

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