I molluschi sono un vasto gruppo di invertebrati appartenenti al phylum mollusca, che include circa 85.000 specie conosciute che vivono in una varietà di habitat, dai mari profondi agli ambienti terrestri, adattandosi a varie condizioni.

Questo gruppo di invertebrati comprende organismi molto eterogenei, gasteropodi, bivalvi e cefalopodi.

In questo approfondimento, scopriamo insieme come si riproducono i molluschi, le diverse modalità di fecondazione, le strategie messe in atto per assicurare la sopravvivenza delle nuove generazioni e le peculiarità che distinguono i vari gruppi della famiglia di invertebrati.

Le caratteristiche e l’importanza ecologica dei molluschi

I molluschi si distinguono per il corpo molle, generalmente protetto da una conchiglia calcarea, e per caratteristiche anatomiche uniche, come la presenza di un piede muscolare per la locomozione, un mantello che secerne la conchiglia e una radula, una struttura simile a una lingua usata per raschiare o sminuzzare il cibo.

Questi organismi svolgono un ruolo fondamentale negli ecosistemi, contribuendo alla filtrazione dell’acqua, alla formazione di habitat e alla catena alimentare. Inoltre, molte specie sono economicamente importanti per l’uomo, essendo parte dell’alimentazione, della produzione di perle e non solo.

I molluschi si riproducono esclusivamente tramite gameti, adottando strategie specifiche a seconda di specie e habitat.

Specie marine

Le specie marine presentano generalmente sessi separati, sebbene i gasteropodi pelagici siano ermafroditi. Uova e spermatozoi normalmente vengono rilasciati in acqua, ma nei cefalopodi avviene la fecondazione interna attraverso l’accoppiamento.

Le uova fecondate si sviluppano tramite segmentazione spirale e, nelle specie marine, danno origine a una larva pelagica trocofora. Nei molluschi più evoluti, questa è sostituita da una larva veliger, dotata di lobi ciliati per nutrirsi di microplancton.

Durante la metamorfosi, l’animale sviluppa una piccola conchiglia emisferica e si stabilisce su un substrato idoneo.

Le specie marine producono grandi quantità di uova, ma molte non vengono fecondate, altre sono predate o finiscono in ambienti sfavorevoli. I cefalopodi, invece, producono poche uova con lo sviluppo diretto che vengono curate dalla madre.

Specie d’acqua dolce e terrestri

Le specie di acque interne e terrestri sono, invece, ermafroditi con fecondazione interna e sviluppo diretto senza stadi larvali.

In generale, queste specie adottano strategie riproduttive che includono l’autofecondazione o la fecondazione incrociata, consentendo loro di adattarsi a una varietà di ambienti. Alcune depongono uova protette da capsule gelatinose, mentre altre sono vivipare, come le larve che completano il ciclo vitale direttamente all’interno del corpo del genitore.

Specie con sviluppo indiretto

Alcuni molluschi presentano un ciclo vitale leggermente più complesso, caratterizzato da strategie particolari di riproduzione e sviluppo. In alcune specie, le uova fecondate si sviluppano in larve che trascorrono un periodo all’interno di un organismo ospite, come le branchie o le pinne dei pesci.

Durante questo stadio, le larve si nutrono dei tessuti dell’ospite e, dopo un mese circa, si staccano per iniziare una vita libera bentonica. Questi molluschi possono avere una durata di vita significativa, arrivando a diversi anni.

In altre specie, la riproduzione avviene con fecondazione esterna, e le larve planctoniche rimangono sospese nell’acqua per giorni prima di fissarsi su un substrato adatto, dove completano la metamorfosi e iniziano la vita bentonica.

La sopravvivenza delle larve dipende dalla qualità del substrato, con alte percentuali di mortalità quando si fissano in ambienti inadatti. Il ciclo riproduttivo può ripetersi annualmente, con un’altra produzione di uova, anche se una parte significativa delle larve non raggiunge lo stadio adulto.

Queste creature oltre a essere affascinanti, fanno anche bene all’ambiente poiché in grado di ingerire grandi quantità di CO2. Non solo, sono anche molto apprezzate in cucina, basti pensare alle cozze Nieddittas, un caso unico nella storia della mitilicoltura italiana!

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