Le acque degli oceani stanno diventando sempre più acide, un fenomeno noto come acidificazione degli oceani, strettamente legato al riscaldamento globale e all’aumento delle concentrazioni di CO₂ nell’atmosfera. Questo processo altera gli ecosistemi marini e minaccia numerose specie, con conseguenze dirette sulla biodiversità e sulle attività economiche legate al mare.
Esaminiamo le cause di questo problema, i suoi effetti e le possibili strategie per contrastarlo.
Acidificazione degli oceani: cosa è e quali sono le cause?
L’aumento delle concentrazioni di CO2 in atmosfera causa un aumento delle temperature e di conseguenza cambia la composizione chimica dell’acqua. Quando l’anidride carbonica si dissolve nell’acqua di mare, innesca una reazione chimica che porta alla formazione di acido carbonico, abbassando il pH dell’acqua, e causando dunque una maggiore acidità.
Ma perché c’è un aumento del diossido di carbonio in atmosfera? Le cause sono da ricercarsi nelle attività umane:
- Uso dei combustibili fossili. Carbone, petrolio e gas naturale rilasciano enormi quantità di CO₂ nell’atmosfera.
- Abbattimento di foreste. Le foreste assorbono l’anidride carbonica (Co2) ma con la deforestazione quella in eccesso finisce negli oceani.
- Attività industriali e agricole. Fertilizzanti, allevamenti intensivi e produzione industriale contribuiscono all’inquinamento atmosferico e marino.
L’acidificazione degli oceani rappresenta una seria minaccia per tutti gli ecosistemi marini e per le specie che li popolano.
Conseguenze dell’acidificazione degli oceani sulla flora e fauna
L’alterazione del pH marino ha effetti devastanti specialmente su coralli, ostriche e altri molluschi, come cozze e vongole, e plancton. Ecco i principali effetti negativi:
- Gli organismi marini con conchiglie o scheletri di carbonato di calcio, a causa del pH marino alterato, fanno fatica a formare il guscio, rendendoli più vulnerabili e meno produttivi per la filiera ittica.
- Le barriere coralline sono soggette allo sbiancamento (bleaching), cioè alla perdita progressiva delle microalghe che ricoprono i coralli e che ne favoriscono la crescita, provocando danni anche agli organismi che le usano come fonte di cibo e di riparo.
- Rallenta la muta di granchi e aragoste.
- Pesci confusi perché l’acidificazione altera il loro olfatto.
- La trasmissione dei suoni attraverso l’acqua varia, rendendo più rumoroso l’ambiente sottomarino.
Il problema dell’acidificazione dei mari riguarda anche il mar Mediterraneo, mette a rischio la sostenibilità delle attività economiche legate alla pesca e all’acquacoltura e influenza l’intera catena alimentare.
Gli scienziati prevedono che entro il 2050 oltre l’85% degli oceani del mondo saranno più caldi e più acidi di quanto non lo siano mai stati.
Come contrastare l’acidificazione degli oceani
Per preservare la salute del mare e la sostenibilità del settore ittico è fondamentale agire.
Per contrastare il fenomeno è stato proposto di diffondere nel mare sostanze alcaline, come l’idrossido di calcio, capaci di aumentare il pH del mare e allo stesso tempo di rimuovere anidride carbonica dall’atmosfera, una tecnica nota come ocean alkalinization (alcalinizzazione dei mari). Numerosi gruppi di ricerca stanno monitorando e studiando i benefici e i potenziali rischi delle strategie di alcalinizzazione e da uno studio nel Mar Mediterraneo è emersa l’efficacia.
Alcune azioni concrete che si possono mettere in atto per mitigare il fenomeno dell’acidificazione degli oceani e del cambiamento climatico sono:
- Ridurre le emissioni di CO₂ attraverso il passaggio a fonti di energia rinnovabile.
- Sostenere la pesca e l’acquacoltura sostenibili, favorendo pratiche che riducano l’impatto ambientale.
- Ripristinare le praterie di Posidonia e le foreste marine, che assorbono CO₂ e migliorano la qualità delle acque.
- Investire nella ricerca, per selezionare specie più resistenti e migliorare la gestione degli allevamenti.
Gli ecosistemi marini sono fondamentali per la vita sulla Terra. Per evitare che si indeboliscano e per garantire un futuro sostenibile è necessario che tutti facciano la loro parte, ad esempio preferendo i mezzi pubblici o la bicicletta all’uso dell’auto e praticando una corretta gestione dei rifiuti.
La tutela dei mari e la sostenibilità ambientale è per noi di Nieddittas uno dei valori fondamentali della nostra comunità. Il nostro prodotto principale, le cozze Nieddittas, e gli altri molluschi filtratori, sono dei veri e propri depuratori naturali perché purificano l’acqua trattenendo l’anidride carbonica per formare i gusci. Il Protocollo di Kyoto ha dato un valore economico alla produzione di carbonio dei molluschi quantificandolo con Carbon Credit, valutando possibile che, grazie all’azione dei mitili, 1 tonnellata di anidride carbonica possa trasformarsi in 3 tonnellate di gusci. Eliminando l’anidride carbonica dall’acqua le cozze rendono persino più vivibile per le altre specie l’ambiente marino in cui si trovano, diminuendone di fatto l’inquinamento. Questo testimonia quanto sia importante proteggere il mare e favorire la crescita di queste specie.