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Qual è il pesce più vecchio del mondo?

Qual è il pesce più vecchio del mondo?

Il pesce polmonato australiano è una specie molto antica, non a caso è considerata un “fossile vivente” in quanto la sua famiglia risale a milioni di anni fa. Ecco chi è il pesce più vecchio del mondo e dove si trova.

Come si cuociono le ostriche?

Come si cuociono le ostriche?

Le ostriche sono molluschi bivalvi apprezzati in tutto il mondo per il loro sapore intenso, la loro consistenza morbida e i benefici nutrizionali che apportano. Sono un ingrediente molto versatile, che si presta a preparazioni sia semplici che elaborate. Scopriamo vari metodi di cottura.

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Qual è il pesce più vecchio del mondo?

Qual è il pesce più vecchio del mondo?

Il pesce polmonato australiano è una specie molto antica, non a caso è considerata un “fossile vivente” in quanto la sua famiglia risale a milioni di anni fa. Ecco chi è il pesce più vecchio del mondo e dove si trova.

Come si cuociono le ostriche?

Come si cuociono le ostriche?

Le ostriche sono molluschi bivalvi apprezzati in tutto il mondo per il loro sapore intenso, la loro consistenza morbida e i benefici nutrizionali che apportano. Sono un ingrediente molto versatile, che si presta a preparazioni sia semplici che elaborate. Scopriamo vari metodi di cottura.

Cosa sono i mitili?

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I mitili vivono generalmente in ambienti marini e salmastri e formano delle vere e proprie colonie che prendono il nome di banchi. La loro presenza è significativa nel Mar Mediterraneo, nell’Oceano Atlantico e nel Mare del Nord.

Perché il polpo ha il sangue blu?

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Perché gli oceani sono essenziali per la sopravvivenza umana?

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Oltre il 70% della superficie terrestre è composta dagli oceani, una risorsa inestimabile per la sopravvivenza degli esseri umani. Questi, infatti, non solo regolano il clima a livello globale, ma forniscono anche cibo, ossigeno e sostentamento economico a milioni di persone.

Come si fa la Fregula con zucca e cozze?

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Una ricetta perfetta per l’autunno che fonde il sapore rustico della terra con la freschezza del mare. La Fregula con zucca e cozze, oltre ad essere una ricetta squisita e di grande impatto, apporta tanti benefici per la nostra salute.

Qual è il pesce più vecchio del mondo?

Qual è il pesce più vecchio del mondo?

Nelle acque profonde degli oceani abitano creature che possono davvero stupirci e tra queste anche il pesce più vecchio del mondo. È un pesce australiano, noto come Matusalemme, ha circa 90 anni (età stimata) ed è di sesso femminile.

Considerata la sua longevità vive in un ambiente protetto, consentendo alla scienza di studiare le sue caratteristiche e comprendere come gli esseri viventi possono adattarsi alle sfide che gli si pongono durante il corso della vita.

Perché Matusalemme è così longevo?

Il pesce polmonato australiano è una specie molto antica, non a caso è considerata un “fossile vivente” in quanto la sua famiglia risale a milioni di anni fa.

Ma questa non è l’unica caratteristica che lo rende affascinante, bensì anche la capacità di respirare tramite le branchie e i polmoni lo rende unico nel suo genere.

Le caratteristiche del pesce polmonato australiano

I pesci polmonati australiani risalgono all’era dei dinosauri e sono dotati di caratteristiche curiose e uniche:

  • doppia respirazione: hanno la capacità di respirare sott’acqua, grazie alle branchie, o in superficie, grazie a un polmone. In questo modo riescono a sopravvivere in ambienti scarsi di ossigeno;
  • longevità: anche in natura, questi pesci vivono a lungo, ma in ambiente controllato possono vivere ancora di più;
  • legame con l’evoluzione umana: questa specie è studiata poiché rappresenta un “ponte evolutivo” tra i pesci e gli animali terrestri.

Gli studi approfonditi su questa creatura e la sua presenza controllata, sono elementi preziosi che consentono di condurre ricerche sui processi biologici legati all’invecchiamento. Gli scienziati hanno notato che nel DNA di Matusalemme potrebbero celarsi i segreti della sua longevità. Scoperta questa, che potrebbe aiutare a comprendere meglio i meccanismi di invecchiamento in altre specie, come l'uomo.

Infine, studiare il metabolismo e l’adattamento di questa specie permette di acquisire informazioni molto importanti sulle modalità di adattamento sviluppate in risposta ai cambiamenti climatici e ambientali che interessano gli ecosistemi marini.

Dove si trova Matusalemme?

Matusalemme, il pesce polmonato australiano, noto anche come Neoceratodus forsteri, vive ora in un ambiente controllato. Più precisamente nell’acquario di San Francisco, lo Steinhart Aquarium, dove dal 1938 viene monitorato attentamente e accudito.

Inoltre, è anche una delle più grandi attrazioni dell’acquario.

Altri pesci longevi

Matusalemme non è l’unico animale a battere record di longevità. Tra i tanti esempi straordinari troviamo la balena della Groenlandia, in grado di vivere più di 200 anni, e la vongola oceanica che ha raggiunto i 507 anni!

Il futuro del pesce più vecchio del mondo

I cambiamenti climatici e la perdita di habitat causati dalle azioni dell’uomo hanno reso questa specie davvero vulnerabile. Inquinamento e cambiamento climatico sono una vera e propria minaccia alla sopravvivenza di questa specie.

Per questo motivo, creare ambienti protetti per questi animali, significa preservare un pezzo di storia, contribuire alla biodiversità e alla salute degli ecosistemi acquatici.

La storia di Matusalemme, il pesce più vecchio del mondo, offre una finestra sul passato e una lezione per il futuro. I suoi anni sono testimoni della resilienza della vita, ma ci mettono in guardia dalla fragilità degli ecosistemi marini che dobbiamo rispettare ogni giorno, proprio come fa Nieddittas.

Proteggere queste creature significa garantire alle generazioni future la diversità della natura.

Vorreste scoprire di più sui pesci? Leggete anche l’approfondimento sul pesce più lento del mondo!

Come si cuociono le ostriche?

Come si cuociono le ostriche?

Le ostriche sono molluschi bivalvi apprezzati in tutto il mondo per il loro sapore intenso, la loro consistenza morbida e i benefici nutrizionali che apportano. Sono un ingrediente molto versatile, che si presta a preparazioni sia semplici che elaborate. Ma come si cuociono le ostriche? Al forno, in padella o alla griglia?

Possono essere gustate come condimento di primi piatti oppure servite come antipasto o secondo piatto.

Scopriamo insieme 4 modi per esaltare il sapore di questo prezioso frutto di mare e tutti i segreti per cucinarlo in modo semplice e creativo.

Come si cuociono le ostriche alla brace

Ingredienti:

  • Ostriche Nieddittas
  • Olio extravergine d’oliva
  • Vino bianco
  • Sale q.b.
  • Erbe aromatiche a piacere

Procedimento:

Pulite le ostriche dalle incrostazioni esterne sotto l’acqua fresca e tamponatele. Apritele con l’apposito coltellino eseguendo una leggera pressione (se siete poco pratici, seguite tutti i passaggi: come aprire le ostriche correttamente).

Preparate la brace e fate scaldare la griglia. Realizzate un’emulsione con olio extravergine d’oliva, un bicchiere di vino bianco, un pizzico di sale ed erbe aromatiche tritate. Appoggiate le ostriche sulla griglia, irroratele con la salsa e cuocetele per pochi minuti. Servite con un contorno di verdure grigliate. Le ostriche alla griglia possono essere condite in vari modi ad esempio con il burro o con bacon e formaggio.

Come si cuociono le ostriche in padella

Tra gli antipasti o i secondi piatti di una cena speciale o ad esempio per il cenone di Capodanno, potete servire le ostriche fritte in padella, un modo diverso dal solito di gustarle, tipico dei ristoranti francesi.

Per prima cosa aprite i molluschi: con una mano tenete ferma l’ostrica e con l’altra impugnate il coltellino con attenzione e fate scolare il liquido interno. Preparate il brodo di pesce e poi scottate le ostriche sgusciate per qualche minuto. Scolatele e tenetele da parte.

Ora preparate la panatura mescolando un tuorlo d’uovo con un cucchiaio di farina e uno di acqua, sale e pepe a piacere. Aggiungete gradualmente l’albume dell’uovo montato a neve.

Ricoprite le ostriche con la pastella, passatele nel pangrattato messo in un piattino e procedete con la frittura. Scaldate dell’abbondante olio in una padella, cuocete i frutti di mare da ambo i lati fino a quando non diventano dorati e scolateli con una schiumarola. Fate scolare le ostriche su carta da cucina per togliere l’olio in eccesso. Per arricchire la frittura, potete aggiungere vongole, cozze e gamberi, naturalmente sempre freschi e di qualità come quelli offerti da Nieddittas. Servite le ostriche fritte con delle fette di limone. E per chi ama sperimentare, che ne dite di gustarle in mezzo ad un panino?

Come cucinare le ostriche gratinate in forno

Questa è una delle preparazioni più amate perché il caratteristico sapore di mare viene avvolto da una panatura croccante. Le ostriche vengono aperte, ricoperte con pangrattato aromatizzato (aglio, prezzemolo, parmigiano) e gratinate in forno fino a ottenere una crosticina dorata. Ecco tutto il procedimento: ricetta ostriche gratinate.

Come si cuociono le ostriche al vapore

Un metodo delicato che mantiene intatta la morbidezza dell'ostrica. Per cuocerle in questo modo, pulite la parte esterna del guscio con una spazzola sotto l’acqua fredda.

Cuocete le ostriche a vapore in una pentola di acqua con il coperchio per circa 5-10 minuti o fino a quando si aprono le conchiglie, come si fa generalmente per le vongole o le cozze.

Accompagnatele con una salsa leggera, ad esempio una vellutata di patate.

Consigli

Abbiamo visto quanto queste preziose creature marine offrano una versatilità sorprendente in cucina permettendo di sperimentare diverse tecniche di cottura e abbinamenti di gusto. Per apprezzare al meglio il sapore di questo tesoro del mare, assicuratevi sempre di acquistare ostriche vive, freschissime come quelle scelte, monitorate, ed etichettate da Nieddittas. Ricordate che il sapore delle ostriche cambia a seconda della stagione e della zona di provenienza. Scoprite come abbinarle e trovate il vostro modo preferito di gustarle!

Dal 7 al 9 febbraio audit di sorveglianza per la Certificazione ASC a cura DNV.

Dal 7 al 9 febbraio audit di sorveglianza per la Certificazione ASC a cura DNV.

Siamo la prima azienda in Italia ad aver ottenuto la Certificazione ASC – Aquaculture Stewardship Council per più siti nel Mediterraneo. Nei giorni dal 7 al 9 febbraio è in corso presso la sede centrale e con sopralluogo ai nostri vivai, l’audit di sorveglianza per la certificazione ASC a cura DNV.

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