In mare esistono milioni di specie di pesci, senza contare quelle che ancora non si conoscono e quelle che vivono nei laghi e nei fiumi del nostro pianeta.

La grande varietà dell’ecosistema acquatico corrisponde ad una varietà dell’alimentazione di ogni esemplare che vive in quest’ambiente.

Quindi cosa mangiano i pesci?

È il grande quesito che si pongono o dovrebbero porsi le persone che hanno un acquario o un laghetto artificiale abitato da diverse specie.

La dieta delle cozze Nieddittas non può essere regolata in nessun modo, perché i mitili filtrando l’acqua del mare in cui vivono riescono ad assumere da soli tutte le sostanze nutritive di cui hanno bisogno.

L’unica cosa che possiamo fare è controllare che l’acqua non venga contaminata o alterata da microorganismi o altre sostanze, che possono danneggiare la salute del mare e quindi delle cozze.

Ma l’alimentazione dei pesci non è sempre così semplice.

Classificazione dei pesci

Per capire cosa mangiano i pesci bisogna innanzitutto sapere se nel vostro acquario avete una specie carnivora, onnivora oppure erbivora.

In natura l’alimentazione dei pesci è determinata soprattutto dall’ambiente in cui vivono, ma più nello specifico la loro dieta dipende da degli aspetti peculiari come i denti, l’apertura della bocca e l’apparato digerente.

In base a cosa mangiano le specie di pesce possono essere classificate in:

  • pesci erbivori, che si nutrono di vegetali, come alghe e altre piante dei fondali. Il pesce pappagallo blu ad esempio ha una struttura dentale simile a un becco di pappagallo, da qui il suo nome, che gli permette di rosicchiare superfici dure come quelle dei coralli e delle rocce da cui ricava le alghe. L’alimentazione erbivora è ricca di fibre, che sono difficili da digerire e per questo motivo i pesci che appartengono a tale categoria hanno un tratto digestivo più lungo;
  • pesci carnivori, che mangiano i pesci di dimensioni ridotte oppure altri animali come vermi, piccoli crostacei e zooplancton. I pesci che rientrano in questa categoria come gli squali, hanno una bocca grande con denti aguzzi che permettono di lacerare la carne delle prede catturate. La loro dieta è caratterizzata dal 40-70% di proteine e da piccole quantità di grasso e carboidrati per assumere energia;
  • pesci onnivori, che hanno una nutrizione più varia e generica adattabile quindi all’ambiente in cui vive il pesce. Ad esempio il piranha sebbene sia conosciuto come pesce carnivoro, in realtà secondo l’esigenza può cibarsi anche di vegetali per integrare la sua dieta;
  • pesci detritivori, detti anche pesci pulitori o spazzini si nutrono di detriti di altri pesci, inoltre tra loro ce ne sono alcuni come il pesce gatto che filtrano l’acqua dei fondali in cui vivono.

Acqua dolce e salata

Come si diceva prima l’ambiente in cui i pesci si trovano ha una forte influenza sulla loro alimentazione.

I pesci di acqua dolce che si aggirano nei fiumi e nei laghi hanno a disposizione una grande varietà per la loro dieta.

I pesci detritivori hanno un apparato boccale che permette di filtrare l’acqua dei fondali e allo stesso tempo di nutrirsi dei detriti che vi si depositano.

Gli erbivori possono scegliere tra alghe, piante acquatiche e frutta che può cadere in acqua.

Infine i carnivori possono cibarsi con i piccoli crostacei come i gamberi di fiume, oppure larve, insetti e anche animali terrestri che si ritrovano in acqua.

I pesci di acqua dolce hanno una formazione fisica tale da permettergli di abitare in un ambiente non salato come il mare e quindi ricco di fosforo, magnesio e potassio.

Al contrario l’acqua del mare è caratterizzata per la presenza di iodio, sodio e cloro e i pesci che vi abitano hanno un sistema che gli permette di espellere dall’organismo i sali di cui non hanno bisogno.

Cosa mangiano i pesci marini?

Qui bisogna fare una distinzione, che vede le specie marine degli abissi più profondi da una parte e le specie che vivono più in superficie dall’altra.

I pesci del primo gruppo sono carnivori, per il semplice fatto che a più di 6.000 metri di profondità non è possibile la fotosintesi delle piante, perciò queste specie si nutrono di residui provenienti dalla superficie, zooplancton oppure di piccoli pesci.

Questi esemplari hanno degli aspetti peculiari, come l’apparato boccale che spesso ha dimensioni maggiori rispetto all’animale stesso e lo stomaco dilatabile che permette di mangiare anche pesci enormi.

I pesci del secondo gruppo sono detti pelagici, ovvero che vivono in mare aperto vicini alla superficie: squali, tonni e sardine ne sono un esempio.

Grazie alle loro abilità di nuotatori sono dei pesci predatori e quindi si nutrono cacciando attivamente le loro prede.

Pesci in acquario

Anche i pesci che vivono in acquario hanno delle esigenze nutritive particolari, quindi un alimento generico per pesci è da evitare, perché potrebbe impattare negativamente sulla loro vitalità.

Anche i pesci rossi hanno bisogno di particolari attenzioni e soprattutto di un’alimentazione corretta.

Vediamo allora cosa mangiano i pesci di acquario.

I mangimi per pesci più diffusi sono dei prodotti liofilizzati e secchi a base di farine vegetali o animali e se ne trovano a scaglie, in granuli o in pellet.

Anche in questo caso l’alimentazione cambia in base alla zona dell’acquario in cui i pesci nuotano.

Le scaglie per esempio possono essere adatte per ogni specie, ma sono da preferire per i pesci che si muovono vicino alla superficie; i granuli e il pellet essendo più pesanti tendono a sprofondare nell’acqua, perciò sono il cibo più indicato per i pesci che vivono nei fondali.

A prescindere dalla forma dell’alimento dovete assicurarvi di scegliere un mangime nutriente e povero di carboidrati.

Per quanto riguarda la quantità di mangime da somministrare bisogna considerare la grandezza dei pesci che abitano il vostro acquario, il loro numero e il tipo di prodotto che si decide di somministrare.

In genere la somministrazione dovrebbe avvenire due volte al giorno cospargendo il mangime su tutta la superficie dell’acqua e non concentrandosi su un solo punto.

Esagerare con l’alimentazione può provocare dei danni alla salute dei pesci.

Una sovralimentazione comporta una maggiore produzione di escrementi, quindi la diminuzione di ossigeno nell’acqua, fegato grasso e scarsa pulizia di tutto l’ambiente causato anche dal cibo che non viene ingerito e che quindi marcisce in acqua.

Ovviamente il mangime artificiale non è l’unica scelta per i vostri pesci rossi.

È possibile somministrare anche pesci vivi oppure surgelati e cotti; ovviamente bisogna adattare la grandezza delle porzioni a quella dell’apparato boccale.

Infine, tenete presente che molti pesci nelle prime fasi della loro vita seguono una dieta erbivora, perché non hanno ancora un apparato boccale ben sviluppato, ma crescendo possono cambiare le loro abitudini alimentari.

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