Il tartufo di mare o venus verrucosa è un mollusco bivalve appartenente alla famiglia dei Veneridi. È molto utilizzato in cucina per il suo sapore delicato e la bontà delle sue carni.

Vediamo cosa sono e come aprire i tartufi di mare per preparare delle saporite e gustose ricette, senza incorrere in rischi per la salute.

Caratteristiche dei tartufi di mare

I tartufi di mare sono molluschi chiusi tra due conchiglie, più piccoli rispetto ad altri frutti di mare, e si trovano sui fondali di sabbia e fango fino alla profondità di 20 metri. Vivono in colonia e si riproducono nel periodo che va dalla fine della primavera all’inizio dell’estate.

Sono simili per aspetto e sapore alle vongole, ma si distinguono da queste per la conchiglia esterna che ha una superficie rugosa e irregolare composta da creste o lamelle, e per un sapore salmastro più deciso e persistente. Si distinguono anche dai fasolari, che sono più grandi, per il colore della conchiglia: una tonalità che varia dal giallo chiaro al beige-bruno, mentre l’interno è bianco e lucido.

Nel mar Mediterraneo gli esemplari più comuni sono di 3-4 centimetri per 30-40 grammi.

I tartufi di mare sono alimenti potenzialmente a rischio di contaminazione. Filtrano l’acqua per nutrirsi di alcuni micro e macro organismi vegetali come il fitoplancton e piccolissime alghe pluricellulari, per questo tendono ad accumulare patogeni ed inquinanti.

Per gustare questo prodotto in modo sicuro si raccomanda di acquistarlo solo da fonti commerciali ufficiali e sicure, come Nieddittas, per ridurre il rischio di spiacevoli inconvenienti nocivi per la salute.

C’è chi preferisce consumarlo crudo con un po’ di limone, se acquistato fresco e pulito correttamente, o cotto direttamente in padella (modalità consigliata) con olio, aglio, prezzemolo, pepe o peperoncino.

All’acquisto i molluschi devono essere vivi e all’apertura devono risultare completamente aderenti alla valva. Si trovano in commercio già stabulati e quindi purificati dalla sabbia e da possibili residui di patogeni e contaminanti.

Scopriamo ora come aprire i tartufi di mare in modo corretto per utilizzarli nelle vostre ricette preferite!

Come aprire i tartufi di mare?

Se volete sapere come aprire i tartufi di mare non vi resta che seguire i passaggi che trovate qui di seguito, ma prima procuratevi dei guanti e un coltellino affilato.

I tartufi di mare Nieddittas sono caratterizzati da un liquido intervalvare abbondante e con assenza visibile di fango o sabbia.

  1. Controllate che non ci siano eventuali gusci rotti, poi con l’aiuto di un coltellino a lama corta e appuntita afferrate i molluschi con un canovaccio per non tagliarvi e cercate il punto di congiunzione tra le due valve.
  2. Fate scorrere la lama sul bordo e separate le valve.
  3. Tenete da parte il liquido presente all’interno per utilizzarlo nelle vostre ricette.
  4. Staccate il mollusco dalla valva superiore e buttate la parte del guscio vuota.

Proseguite allo stesso modo per tutti i tartufi.

Una volta aperti potete utilizzarli cotti in padella nella preparazione di antipasti caldi, primi piatti, secondi piatti fatti in umido o gratinati oppure come condimento per la pasta, ad esempio per un sugo marinaro, zuppette o brodetti. Il liquido contenuto all’interno va filtrato per eliminare eventuali impurità e sfumato con un po’ di vino bianco secco. Sono ottimi anche farciti di pane aromatico e gratinati in forno.

Proprietà nutrizionali

I tartufi di mare sono alimenti molto nutrienti, una fonte di proteine ad alto valore biologico, vitamine e minerali specifici. Appartengono al I° gruppo fondamentale degli alimenti.

Sono poco calorici (circa 85 kcal / 100 g di parte edibile), privi di lattosio e di glutine.

Hanno un discreto contenuto di omega 3 e, come per gli altri molluschi bivalvi, una quantità significativa di colesterolo e possibile concentrazione di istamina.

Tra le vitamine si riscontrano ottimi livelli delle idrosolubili del gruppo B. Per quanto riguarda i minerali, contengono potassio, fosforo, sodio, ferro, calcio, selenio, magnesio, zinco, rame e iodio.

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