Forse a qualcuno di voi mentre sdraiato al sole ammirava la bellezza del mare sarà capitato di domandarsi “come si forma la sabbia”? In questo articolo risponderemo a questo quesito e capiremo cos’è la sabbia e perché si è accumulata andando a formare le tante meravigliose nostre spiagge.

L’origine della sabbia

La sabbia è una roccia sedimentaria la cui formazione avviene nel corso di millenni, è quindi un processo molto lungo. Non esiste un’unica tipologia e può essere di vari colori (bianca, grigia, nera, rossa o la rarissima rosa), ma come si forma la sabbia del mare? La sua formazione può avvenire per tre modi differenti:

  1. Per erosione delle rocce di qualsiasi natura e dei minerali appartenenti a un determinato luogo.
  2. Per l’accumulo di sedimenti portati soprattutto dai fiumi: i corsi d’acqua dolce portano nei mari detriti e resti organici quali scheletri e gusci di molluschi, conchiglie particolari, coralli e crinoidi che vengono poi distribuiti dalle correnti e dalle onde lungo i litorali.
  3. Per precipitazioni ipersaline. Quando si verificano certe condizioni chimico-fisiche, come l’elevata quantità di ioni in soluzione e la forte evaporazione, alcuni granelli possono precipitare sulla terra direttamente dalla pioggia.

Questo spiega il motivo per cui la sabbia non è tutta uguale, la sua composizione e il suo colore dipendono dalle rocce d’origine. È l’alterazione fisica-chimica delle rocce e delle montagne a produrre quei granelli che vengono trasportati verso il mare, prima da parte dei piccoli ruscelli e poi dai fiumi.

Per esempio, in prossimità di un vulcano, la sabbia sarà nera come quella di Stromboli; invece, nei pressi di una barriera corallina la sabbia apparirà bianco-rosata perché composta da detriti di origine organica come scheletri calcarei e silicei.

L’aspetto di un lido dipende dalla forma della costa: se è alta e rocciosa la sabbia sarà formata dall’erosione e dai crolli della scogliera stessa, se ne possono trovare di questo tipo in Liguria. Quelle adriatiche si sono formate dall’apporto sabbioso dei fiumi.

I minerali che compongono la sabbia

La sabbia comune è costituita principalmente da silicio sotto forma di quarzo, e di granito. I minerali principali sono:

  • quarzo e feldspati in sabbie chiare;
  • magnetite, ematite e granato in sabbie scure.

Quando si deposita al suolo, la sabbia dà origini a tipiche forme: le dune quando trasportata dal vento, o la barra, se trasportata dalla corrente marina, e la spiaggia, se trasportata dal moto ondoso.

La sabbia bianca che caratterizza molte isole di arcipelaghi, come quello dei Caraibi, delle Seychelles o del Mar Rosso, è composta integralmente da carbonato di calcio precipitato, calcare, quarzo e resti organici di conchiglie. Noi di Nieddittas che viviamo in Sardegna siamo fortunati perché per camminare su sabbia bianchissima e fine non dobbiamo andare così lontano. Leggete qual è il mare più bello della Sardegna.

Sia in ambiente mediterraneo che tropicale un contributo importante alla formazione delle spiagge è dato da gusci e scheletri di organismi marini. La tanto odiata dai bagnanti Posidonia oceanica è frutto di questa sabbia, data la ricca fauna che ospita.

Altra sabbia può derivare dai fondali antistanti, magari molto tempo prima quando il livello del mare era più basso rispetto a quello attuale. Ne sono un esempio le isole-barriera che caratterizzano la costa atlantica degli Stati Uniti.

Le sabbie a composizione quarzosa vengono utilizzate come abrasivi, mentre le sabbie silicatiche prive di argilla sono usate per produrre il cemento.

Il divieto di raccogliere sabbia dalle spiagge

Abbiamo chiarito come si forma la sabbia e vi ricordiamo che prelevare la sabbia dai lidi è reato!

Sono tanti i ladri di sabbia che vengono scovati ogni anno negli aeroporti. Molti al rientro della vacanza al mare pensano di portare a casa la sabbia e le conchiglie come souvenir senza magari sapere che questo gesto può costargli caro; si tratta infatti di furto aggravato dato che si tratta di “cosa destinata alla pubblica utilità” esposta alla pubblica fede. Secondo l’art. 1162 del Codice della Navigazione: “chiunque estrae arena, alghe, ghiaia o altri materiali nell’ambito del demanio marittimo o del mare territoriale ovvero delle zone portuali della navigazione interna, senza la concessione prescritta nell’articolo 51, è punito con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 1549,00 a euro 9296,00”.

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