L’abbinamento ostriche e champagne è forse quello più celebrato al mondo, un grande classico, apprezzato da sempre. Un connubio simbolo di benessere e ricchezza che rappresenta una gioia per il palato a cui è difficile resistere. Ma qual è il motivo per cui questa unione gastronomica piace così tanto? L’Università di Copenaghen ha dato una spiegazione scientifica.
Ostriche e champagne: caratteristiche
L’ostrica è un mollusco che si trova a basse profondità, è composta da due valve disuguali ed è ricoperta di lamelle squamose. Per vivere filtra l’acqua del mare trattenendo il plancton vegetale e altri microrganismi. Vive in tutti i mari, anche nel Mediterraneo e per aprirla è necessario seguire una procedura delicata.
Esistono diverse tipologie di ostriche, ognuna delle quali presenta un odore e un sapore caratteristico. In generale, tutte appena aperte sanno di mare e hanno una certa sapidità. Sono inoltre caratterizzate da una succulenza e consistenza delle carni.
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Lo champagne è un vino spumante francese, dai profumi generalmente agrumati, dalle note delicate ed eleganti; un corpo mediamente leggero e una percentuale di alcol contenuto, alcuni sono più floreali, altri più taglienti.
Ma perché ostriche e champagne sarebbe un abbinamento perfetto?
Cosa dice la scienza
Da uno studio condotto dall’Università di Copenaghen è emerso che sarebbe il gusto umami (il “saporito”) presente in alcuni tipi di ostriche e di champagne ad essere il motivo per cui questi due prodotti assieme rappresentino un’esplosione di gusto. Si tratta di glutammato libero nello champagne e nucleotidi nelle ostriche, composti chimici che si trovano nei muscoli dei molluschi, specialmente se di tipo europei. Lo champagne sarebbe quindi in grado di stimolare una reazione sensoriale all’umami.
Altri abbinamenti
C’è però chi non è d’accordo con questa teoria, e sostiene che l’acidità dello champagne copra i sapori del mollusco; d’altronde il gusto è soggettivo e può allora accostare le ostriche a dei vini bianchi fermi, da quelli secchi e lievemente aromatici a quelli più dolci o addirittura al Marsala. Nel panorama estero, da provare l’accostamento con il vino bianco francese Muscadet: un vitigno che dà vita a vini minerali, a tratti salmastri.
Al fine di un abbinamento perfetto, è importante masticare bene le ostriche perché se la si ingoia ci si ritroverà nel palato con solo gli aromi primari del mare che esalteranno le note “metalliche” nel calice.