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Come usare il corallo delle capesante?

Come usare il corallo delle capesante?

Il corallo delle capesante è la parte arancione che si differenzia dal muscolo sodo e bianco di forma cilindrica, la noce, anche per la sua consistenza più morbida e per il sapore intenso e sapido. È un ingrediente prezioso che può trasformare un piatto semplice in una vera esperienza culinaria.

Qual è il pesce più vecchio del mondo?

Qual è il pesce più vecchio del mondo?

Il pesce polmonato australiano è una specie molto antica, non a caso è considerata un “fossile vivente” in quanto la sua famiglia risale a milioni di anni fa. Ecco chi è il pesce più vecchio del mondo e dove si trova.

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Come usare il corallo delle capesante?

Come usare il corallo delle capesante?

Il corallo delle capesante è la parte arancione che si differenzia dal muscolo sodo e bianco di forma cilindrica, la noce, anche per la sua consistenza più morbida e per il sapore intenso e sapido. È un ingrediente prezioso che può trasformare un piatto semplice in una vera esperienza culinaria.

Qual è il pesce più vecchio del mondo?

Qual è il pesce più vecchio del mondo?

Il pesce polmonato australiano è una specie molto antica, non a caso è considerata un “fossile vivente” in quanto la sua famiglia risale a milioni di anni fa. Ecco chi è il pesce più vecchio del mondo e dove si trova.

Come si cuociono le ostriche?

Come si cuociono le ostriche?

Le ostriche sono molluschi bivalvi apprezzati in tutto il mondo per il loro sapore intenso, la loro consistenza morbida e i benefici nutrizionali che apportano. Sono un ingrediente molto versatile, che si presta a preparazioni sia semplici che elaborate. Scopriamo vari metodi di cottura.

Cosa sono i mitili?

Cosa sono i mitili?

I mitili vivono generalmente in ambienti marini e salmastri e formano delle vere e proprie colonie che prendono il nome di banchi. La loro presenza è significativa nel Mar Mediterraneo, nell’Oceano Atlantico e nel Mare del Nord.

Perché il polpo ha il sangue blu?

Perché il polpo ha il sangue blu?

Il polpo è una creatura marina davvero affascinante, misteriosa e intelligente. Le sue qualità e capacità destano da sempre tanto interesse e curiosità. Con il suo aspetto inconfondibile, le abilità e il comportamento intrigante, il polpo continua a stupire gli scienziati e catturare l’immaginazione di chi li osserva.

Perché gli oceani sono essenziali per la sopravvivenza umana?

Perché gli oceani sono essenziali per la sopravvivenza umana?

Oltre il 70% della superficie terrestre è composta dagli oceani, una risorsa inestimabile per la sopravvivenza degli esseri umani. Questi, infatti, non solo regolano il clima a livello globale, ma forniscono anche cibo, ossigeno e sostentamento economico a milioni di persone.

Come usare il corallo delle capesante?

Come usare il corallo delle capesante?

Le capesante sono dei molluschi molto apprezzati nella cucina gourmet, spesso protagoniste delle tavole delle feste, specie quelle di Natale e Capodanno, grazie alla loro versatilità e alla loro consistenza tenera: possono essere fritte in padella, cotte al forno, al carpaccio, alla griglia (leggete qui come cucinare le capesante), ma c’è una loro parte spesso sottovalutata che racchiude un tesoro di sapore: il corallo. Questa parte attaccata alla noce (la polpa bianca e soda) è un ingrediente prezioso che può trasformare un piatto semplice in una vera esperienza culinaria.

Scopriamo insieme cos’è e come usare il corallo delle capesante in cucina.

Che cos’è il corallo delle capesante?

Il corallo di capesante è la parte arancione che si differenzia dal muscolo sodo e bianco di forma cilindrica, la noce, anche per la sua consistenza più morbida e per il sapore intenso e sapido, che richiama le note marine. Più l’arancione è intenso, più il mollusco è fresco. Contrariamente a quanto si possa pensare, non è un elemento di scarto: molti chef lo considerano una prelibatezza per arricchire piatti di mare. Diamo qualche idea per valorizzarlo al meglio.

Come usare il corallo delle capesante in cucina: idee e ricette

Il corallo può essere utilizzato in molti modi, sia fresco che cotto, lasciando spazio alla creatività. Essendo cremoso, è ideale per preparare:

  • Condimenti per pasta e risotti. Si trasforma in creme deliziose per condire ad esempio gli spaghetti o viene utilizzato per insaporire il fondo di cottura.
  • Salse. Dona una consistenza vellutata e un gusto marino inconfondibile.
  • Zuppe di pesce. Aggiunto a fine cottura, intensifica il sapore del brodo.
  • Ripieni. Mescolato con erbe e pane grattugiato, diventa un ingrediente perfetto per farcire verdure o pesce.

Ecco di seguito 3 ricette con il corallo delle capesante per dare un tocco unico ed elegante ai vostri piatti. Non dimenticate di scegliere un prodotto fresco e di qualità come le capesante Nieddittas per portare in tavola tutto il sapore del mare!

Polvere di corallo

Staccate le capesante dalle valve e separate le noci dai coralli. Vi basterà mettere i coralli su una teglia e infornarli a 90-100°C per circa 1 ora e mezza. In questo modo si essiccheranno e potrete sbriciolarli per guarnire il vostro piatto di mare. Sapete che anche i gusci possono essere riciclati? Ecco come riutilizzare i gusci delle capesante.

Crema di corallo

Una preparazione ideale per un antipasto gourmet, per preparare sughi di pasta o di un risotto.

Separate i molluschi e coralli e cuoceteli qualche istante in una padella antiaderente, sfumandoli con il brandy. Aspettate che si raffreddino e trasferiteli in una ciotola. Unite un tuorlo d’uovo e un cucchiaio di aceto. Frullate i coralli aggiungendo gradualmente l’olio di semi di girasole. Quando ottenete una crema omogenea, potete servirla in abbinamento, ad esempio, alle capesante fritte o potete spalmarla su delle fette di pane tostate.

Risotto al corallo di capesante

Una ricetta elegante e raffinata, perfetta per un’occasione speciale.

Ingredienti:

  • Capesante Nieddittas
  • Riso Carnaroli
  • 1/2 scalogno
  • Burro
  • Brodo di pesce
  • 1/2 bicchiere brandy
  • 1 bicchiere vino bianco
  • Sale e pepe q.b.

Procedimento:

Pulite le capesante, rimuovete i coralli, tenetene alcuni interi e gli altri tagliateli a listarelle. Tritate lo scalogno e fatelo soffriggere in una casseruola con un filo di olio o di burro. Aggiustate di sale e versate il riso. Tostatelo per un paio di minuti e sfumate con il vino bianco. Una volta evaporato l’alcol, aggiungete il brodo di pesce caldo. Verso la fine della cottura, cuocete i coralli interi in una padella con il burro, sfumate con il brandy e tenete da parte.

Aggiungete al riso i coralli tagliati, mantecate con un po’ di burro e regolate di sale e pepe.

Servite nei piatti decorando con i coralli interi.

Ora che sapete come usare il corallo delle capesante, la prossima volta che vi trovate a cucinare questi deliziosi molluschi non scartatelo, ma divertitevi ad utilizzare ogni parte per impreziosire vari piatti con il suo sapore inconfondibile.

Qual è il pesce più vecchio del mondo?

Qual è il pesce più vecchio del mondo?

Nelle acque profonde degli oceani abitano creature che possono davvero stupirci e tra queste anche il pesce più vecchio del mondo. È un pesce australiano, noto come Matusalemme, ha circa 90 anni (età stimata) ed è di sesso femminile.

Considerata la sua longevità vive in un ambiente protetto, consentendo alla scienza di studiare le sue caratteristiche e comprendere come gli esseri viventi possono adattarsi alle sfide che gli si pongono durante il corso della vita.

Perché Matusalemme è così longevo?

Il pesce polmonato australiano è una specie molto antica, non a caso è considerata un “fossile vivente” in quanto la sua famiglia risale a milioni di anni fa.

Ma questa non è l’unica caratteristica che lo rende affascinante, bensì anche la capacità di respirare tramite le branchie e i polmoni lo rende unico nel suo genere.

Le caratteristiche del pesce polmonato australiano

I pesci polmonati australiani risalgono all’era dei dinosauri e sono dotati di caratteristiche curiose e uniche:

  • doppia respirazione: hanno la capacità di respirare sott’acqua, grazie alle branchie, o in superficie, grazie a un polmone. In questo modo riescono a sopravvivere in ambienti scarsi di ossigeno;
  • longevità: anche in natura, questi pesci vivono a lungo, ma in ambiente controllato possono vivere ancora di più;
  • legame con l’evoluzione umana: questa specie è studiata poiché rappresenta un “ponte evolutivo” tra i pesci e gli animali terrestri.

Gli studi approfonditi su questa creatura e la sua presenza controllata, sono elementi preziosi che consentono di condurre ricerche sui processi biologici legati all’invecchiamento. Gli scienziati hanno notato che nel DNA di Matusalemme potrebbero celarsi i segreti della sua longevità. Scoperta questa, che potrebbe aiutare a comprendere meglio i meccanismi di invecchiamento in altre specie, come l'uomo.

Infine, studiare il metabolismo e l’adattamento di questa specie permette di acquisire informazioni molto importanti sulle modalità di adattamento sviluppate in risposta ai cambiamenti climatici e ambientali che interessano gli ecosistemi marini.

Dove si trova Matusalemme?

Matusalemme, il pesce polmonato australiano, noto anche come Neoceratodus forsteri, vive ora in un ambiente controllato. Più precisamente nell’acquario di San Francisco, lo Steinhart Aquarium, dove dal 1938 viene monitorato attentamente e accudito.

Inoltre, è anche una delle più grandi attrazioni dell’acquario.

Altri pesci longevi

Matusalemme non è l’unico animale a battere record di longevità. Tra i tanti esempi straordinari troviamo la balena della Groenlandia, in grado di vivere più di 200 anni, e la vongola oceanica che ha raggiunto i 507 anni!

Il futuro del pesce più vecchio del mondo

I cambiamenti climatici e la perdita di habitat causati dalle azioni dell’uomo hanno reso questa specie davvero vulnerabile. Inquinamento e cambiamento climatico sono una vera e propria minaccia alla sopravvivenza di questa specie.

Per questo motivo, creare ambienti protetti per questi animali, significa preservare un pezzo di storia, contribuire alla biodiversità e alla salute degli ecosistemi acquatici.

La storia di Matusalemme, il pesce più vecchio del mondo, offre una finestra sul passato e una lezione per il futuro. I suoi anni sono testimoni della resilienza della vita, ma ci mettono in guardia dalla fragilità degli ecosistemi marini che dobbiamo rispettare ogni giorno, proprio come fa Nieddittas.

Proteggere queste creature significa garantire alle generazioni future la diversità della natura.

Vorreste scoprire di più sui pesci? Leggete anche l’approfondimento sul pesce più lento del mondo!

Dal 7 al 9 febbraio audit di sorveglianza per la Certificazione ASC a cura DNV.

Dal 7 al 9 febbraio audit di sorveglianza per la Certificazione ASC a cura DNV.

Siamo la prima azienda in Italia ad aver ottenuto la Certificazione ASC – Aquaculture Stewardship Council per più siti nel Mediterraneo. Nei giorni dal 7 al 9 febbraio è in corso presso la sede centrale e con sopralluogo ai nostri vivai, l’audit di sorveglianza per la certificazione ASC a cura DNV.

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